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6 – 21 luglio 2019 / Spazio Shed

IN THIS SIGN, YOU SHALL LOSE

di Francesco Pozzato

a cura di Saverio Bonato

OPENING: SABATO 6 LUGLIO ore 17.30

In this sign, you shall lose è la prima personale di Francesco Pozzato, creata e pensata appositamente per lo Spazio Shed al Lanificio Conte di Schio.

La mappa dell’ex lanificio ha suggerito fin da subito una possibile similitudine con un’altra pianta di tutt’altra epoca e luogo: la Basilica di Massenzio dei Fori Imperiali, la più grande basilica della Roma Antica e uno dei prototipi delle prime chiese cristiane.

Assecondando lo spazio architettonico del Lanificio Conte, Pozzato prende come riferimento una rosa di antagonismi, a partire dalle due figure storiche più vicine alla realizzazione della Basilica, Massenzio e Costantino, fino ad esaminare la rivalsa come un evento celebrativo nel suo insieme. Il concetto di rivalità, quindi, è al centro dell’intero progetto, sia nella sua natura etimologica, in quanto rivale significa: “colui al quale appartiene l’altra riva del rivus (ruscello)”, sia nella natura stessa delle trame storiche e materiali. Per tale motivo l’Architettura, in particolare quella monumentale celebrativa, nei suoi elementi, come ponti, colonne e archi, diventa il medium e la trasposizione della partita tra vittoria e sconfitta. Ma nella mostra In this sign, you shall lose non sono i vincitori a trovare il proprio monumento, ma alcuni di quei vinti che non hanno mai avuto l’adeguato riconoscimento nel tempo. È così che l’intera narrazione corale delle installazioni dislocate nell’ampio spazio intesse una memoria di possibilità non date, tra due immaginarie sponde, rivali ma pur sempre comuni. Dopotutto anche l’acqua del Tevere, sporcata dal sangue di un Massenzio decapitato, presto o tardi, bagna le sponde di piazza San Marco, dove San Tòdaro si erge sopra il corpo di un drago ferito.

Francesco Pozzato condivide la visione di Walter Benjamin il quale sostiene che l’unica redenzione possibile è quella offerta dalla memoria: solo serbando il ricordo delle vittime e perciò testimoniando della loro dipartita, dell’insensatezza della loro sconfitta e delle loro sofferenze, si può interrompere il giogo del “tempo mitico” dei vincitori, ovvero quella visione della Storia ufficiale del “dato di fatto”. Quella Storia che tende a dividere e sacralizzare chi detiene un tipo di potere frutto dell’offesa, escludendo del tutto l’importanza che la perdita ha di insegnare qualcosa di autentico e commovente.

Francesco Pozzato (Vicenza, 1992)

Vive e lavora tra Venezia e Vicenza.

Dopo aver conseguito la laurea triennale e magistrale in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia, è attualmente iscritto all’Università Ca’ Foscari.

Il suo lavoro è incentrato sull’analisi del rapporto che intercorre tra materia e storia, tra tridimensionalità e temporalità, in particolare sulla relazione tra materie prime e l’intervallo storico che viene definito come Antico. Secondo l’artista, infatti, il passato del genere umano ha avuto un’influenza preponderante sul presente dell’uomo contemporaneo. La società, in particolare occidentale, appare completamente cambiata, soprattutto negli ultimi recenti secoli, ed è proprio su questa discrepanza che la ricerca artistica di Pozzato si sofferma: egli indaga come possa quell’Antico, all’apparenza scomparso, dialogare con la contemporaneità e viceversa.

Per indagare tali questioni l’artista utilizza diversi media come l’installazione, la fotografia e il video.

Spazio Shed – Lanificio Conte

Via Pasubio, 99, 36015, Schio VI

Ingresso libero

Con il patrocinio del Comune di Schio all’interno del Bando Culturale 2019